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8 novembre 2011 2 08 /11 /novembre /2011 08:08

Lo storico Luciano Trincia ha raccolto, in un volume edito da Gangemi, le testimonianze del padre attraverso un viaggio lungo tutto il corso del XX secolo e i tanti eventi qui narrati sono uno specchio dell'itinerario nazionale di quel periodo. 
Il libro si intitola "L'odore del Novecento. Guerre, migrazioni, luoghi di memoria nelle carte di Luigi Trincia (1912-1990)" e nasce dal ritrovamento di uno diario del padre scritto dopo l'8 settembre 1943, quando l'armistizio annunciato da Badoglio provocò lo scioglimento di interi reparti dell'esercito italiano, sui diversi fronti di guerra.

Un vecchio diario di guerra sepolto per anni in un cassetto, una scatola di fotografie scattate con una Zeiss Ikon Nettar degli anni Trenta, una lettera del novembre 1943 che parla di una tradotta tedesca diretta ai campi di lavoro in Germania...

E' cominciata così l'ultima avventura letteraria dello storico Luciano Trincia, che ha raccolto in un volume  le testimonianze del padre attraverso un viaggio lungo tutto il corso del XX secolo.
Il libro si intitola "L'odore del Novecento. Guerre, migrazioni, luoghi di memoria nelle carte di Luigi Trincia (1912-1990)" e nasce appunto dal ritrovamento fra vecchie carte di famiglia di uno smilzo diario scritto dal padre dell'autore dopo l'8 settembre 1943, quando l'armistizio annunciato da Badoglio provocò lo scioglimento di interi reparti dell'esercito italiano, sui diversi fronti di guerra.
Dopo anni di ricerche in numerosi archivi comunali e in diversi istituti privati, l'autore ha raccolto tutta questa documentazione in un libro che assomiglia molto a un romanzo storico, sebbene sia una storia vera, in cui gli eventi familiari confluiscono nel più ampio scenario del XX secolo.
Ne risulta un avvincente racconto dalla prosa agevole e accessibile, un microcosmo familiare che rappresenta un macrocosmo nazionale, in cui ogni parola è scritta con passione e veridicità.

 I tanti eventi raccontati nel libro sono uno specchio dell'itinerario nazionale del secolo scorso. Si comincia dalla guerra di Libia, che infuriava al momento della nascita del protagonista al grido di "Tripoli, bel suol d'amore", per arrivare, nell'ultimo capitolo, all'Italia rampante degli anni Ottanta, tratteggiata in maniera affascinante, anche attraverso le parole di uomini come Pier Paolo Pasolini. In mezzo, i tanti eventi che hanno segnato la vita di un'intera generazione di italiani: la Grande Guerra, l'avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale e la ricostruzione democratica, gli anni del benessere e della contestazione studentesca.

Nel libro l'autore evidenzia con grande partecipazione come i mille itinerari personali delle donne e degli uomini che hanno vissuto quegli anni travagliati possano essere ricondotti a un quadro collettivo di straordinaria vivacità. Ne risulta un universo sinora inesplorato di sentimenti e potenzialità di una generazione intera, la generazione dei nostri padri, che ha trovato in un sistema di valori ormai quasi interamente scomparso la chiave maestra della propria esperienza umana. L'intero libro è un inno a questa generazione, al suo cammino lungo il pietroso sentiero del Novecento.
Ma è anche una storia al femminile, che ripercorre la vita di una giovane donna, originaria dell'Umbria, che nel 1916 rimane vedova della Grande Guerra a soli ventitré anni, madre di due figli. Nella sua storia si legge l'odissea di molti itinerari umani legati al doloroso conflitto, fatta di scelte difficili e solitarie, di rinunce e di senso del dovere, di abbandono della campagna e di affollamento dei centri urbani.
Nei giorni di Caporetto, mentre l'Italia intera sembra ormai facile preda dell'esercito austriaco, questa donna - la madre del protagonista del libro - si trasferisce a Roma per intraprendere gli studi di ostetricia, da sola, accompagnata soltanto da uno dei due figli, il più grande, di cinque anni appena.
Nella sua esperienza umana, raccontata dall'autore attraverso la sua opera di ostetrica condotta in una cittadina del Sud Italia dal 1931 al 1955, si legge davvero la vita di milioni di donne del nostro Paese, nel passaggio da una società rurale ad una industrialmente evoluta com'era l'Italia del boom economico.
"L'odore del Novecento" evidenzia proprio il ruolo del ceto medio come tessuto connettivo della società italiana fra guerra e dopoguerra. A dispetto dei temi tragici e degli eventi drammatici che fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti, quello di Trincia è anche un libro leggero, di facile lettura, in cui i grandi eventi nazionali sono trattati con disinvoltura ed elegante stile narrativo.
Molte pagine sono dedicate all'evoluzione culturale e artistica del paese, con ampie finestre aperte sul teatro e sul mondo dello spettacolo, dai Café-chantant d'inizio Novecento al cinema neorealista del secondo dopoguerra, dalle canzoni napoletane di Murolo e Di Giacomo al teatro di Edoardo De Filippo.
Straordinaria è anche la documentazione fotografica che accompagna il testo, che l'autore ha ritrovato in diversi Archivi comunali oltre che nella collezione di famiglia: dalle prime immagini d'inizio secolo agli scatti in automatico degli anni Ottanta tutta la storia viene accompagnata da foto d'epoca che tanto assomigliano a un ritratto collettivo dell'intera Nazione.

Pubblicato da Gangemi Editore, il libro consta di 144 pagine e lo si acquista al prezzo di 18 euro.


2157 TRINCIA

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commenti

F
<br /> interessante!!!!!!!!!!!<br /> <br /> <br />
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S
<br /> Non lo conoscevo... Comunque, ottima recensione!<br /> <br /> <br />
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L
<br /> Un libro che manca nella mia collezione... :-)<br /> <br /> <br />
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R
<br /> Mai visto in libreria...<br /> <br /> <br />
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