I dipendenti statali, con un minimo di anzianità lavorativa di almeno 6 mesi ed un contratto di assunzione a tempo indeterminato, hanno diritto per legge di accedere alla “cessione del quinto” e al cosiddetto “prestito con delega” (o “doppio del quinto”). Sono entrambi due tipi di finanziamento a tasso fisso ed agevolato che si possono ottenere nel più breve tempo possibile ed hanno una durata variabile dai cinque ai dieci anni.
Questa categoria di lavoratori, nella quale rientrano anche coloro che hanno un contratto di lavoro presso un ministero italiano (Istruzione, Interni, Difesa ecc), ha diritto per legge di accedere a questo tipo di finanziamento e da parte loro i datori di lavoro hanno l’obbligo di accettare la richiesta.
Il primo requisito necessario è un minimo di anzianità lavorativa di almeno 6 mesi ed un contratto di assunzione a tempo indeterminato. Le rate sono di importo fisso e comprensive di tasse e, essendo garantite dallo stipendio e dalla pensione, non necessitano di ulteriori garanzie. In questo modo non solo potranno richiedere il finanziamento anche coloro che non hanno un’ottima condizione economica, ma da parte loro gli istituti finanziari sono più propensi a concederli.
Fermo restando che la cessione del quinto e il prestito delega sono a tasso fisso ed agevolato, gli istituti di credito convenzionati con l’Inpdap e l’Inps concedono prestiti a tassi molto più convenienti. I prestiti oltretutto si ottengono nel più breve tempo possibile (anche nel giro di 24 ore), possono raggiungere importi elevati, perché oltre che dallo stipendio dipendono dall’anzianità lavorativa, ed hanno una durata, per quanto riguarda i dipendenti statali, variabile dai cinque ai dieci anni. Tuttavia si potrà estinguere il debito prima della scadenza attraverso il versamento di una penale. Inoltre, per accedere a questo tipo di finanziamenti non vi verrà richiesta alcuna motivazione e si potrà disporre della liquidità come meglio si crede, poiché non si tratta di prestito finalizzato come invece lo è il prestito personale.
In particolare, con la cessione del quinto, a differenza dei prestiti di tipo tradizionale, nei quali le rate vengono pagate dal debitore alla finanziaria o all’istituto di credito di riferimento, queste vengono direttamente trattenute dallo stipendio del dipendente che ne fa richiesta, e non possono andare oltre un quinto dello stesso.
Nel caso in cui si necessita di maggiore liquidità, si potrà fare richiesta del prestito delega, che consiste ugualmente in una rata mensile che viene calcolata sullo stipendio totale e solitamente viene applicata qualora sia già in atto la cessione del quinto o nel caso in cui non sia possibile erogare altra forma di finanziamento. Per ottenere però questo tipo di finanziamento, occorre sottoscrivere un contratto delega, per impegnarsi a cedere il “doppio del quinto” dello stipendio. Difatti se con la cessione del quinto la rata non poteva oltrepassare il 20% dello stipendio, con il prestito delega si può arrivare sino al 40% dello stesso. Come per la cessione del quinto, anche in questo caso si tratta di un prestito non finalizzato e sarà l’azienda per la quale si lavora, oppure l’Inps o l’Inpdap - nel caso in cui a richiedere il finanziamento sia un pensionato - a pagare la rata alla banca o alla società finanziaria, trattenendola dallo stipendio o dalla pensione.
I dipendenti statali iscritti al fondo gestito dall'Inpdap, che va sotto il nome di “Gestione Unitaria Autonoma delle prestazioni creditizie e sociali” e che percepiscono una retribuzione mensile fissa e continuativa o un trattamento pensionistico, potranno avere accesso anche al cosiddetto "piccolo prestito" dell’Inpdap, rimborsabile in un massimo di 48 rate, costituite da una quota interessi e da una quota capitale.