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28 gennaio 2012 6 28 /01 /gennaio /2012 08:01

Le città moderne sono rumorose e inquinate e il clima pazzo di questo secolo comporta un continuo alternarsi di temperature fredde e calde. Ecco perché attrezzare  la propria casa con infissi adeguati è molto importante. Ma la scelta non sempre è facile, perché si deve tenere conto di diversi aspetti: l’estetica, la manutenzione, la funzionalità, la capacità di isolare gli ambienti dai rumori e dal vento.
Gli infissi, quindi, oltre che soddisfare esigenze di tipo funzionale e garantire un buon isolamento termoacustico, devono possedere qualità estetiche per poter essere adattati a qualsiasi ambiente senza difficoltà. Questo tipo di manufatto costituisce il giusto compromesso tra gli infissi realizzati esclusivamente in legno e quelli in alluminio. Difatti combina l’eleganza del legno con la funzionalità dell’alluminio.

Si sa infatti che gli infissi in legno hanno dalla loro parte l’eleganza e il fatto che si adattano ad ogni tipologia di casa, conferendole un’atmosfera calda, assicurandone l’isolamento termoacustico. Tuttavia è il tipo di infisso più costoso e richiede frequenti interventi di manutenzione, per via delle vernici e degli impregnanti di cui necessita per essere protetto dagli agenti atmosferici. Quelli realizzati in alluminio, al contrario, non richiedono molta manutenzione e, quelli realizzati a taglio termico, sono in grado di garantire l’isolamento termoacustico. Si tratta di un sistema misto, alluminio all’esterno e cornici in legno all’interno, nel quale si mettono insieme le caratteristiche dei due materiali.
Si ottiene così un manufatto resistente agli agenti atmosferici, con alto potere di isolamento, ottimo anche in termini di manutenzione, senza peraltro dovere rinunciare al calore e all’eleganza che solo il legno riesce a dare. Per di più, il legno massello utilizzato in questo tipo di infisso, viene trattato con impregnanti protettivi ed antimuffa e risulta immune dalle deformazioni. L’alluminio invece rende il manufatto robusto, anti-effrazione e durevole nel tempo. In commercio trovate una vasta gamma di colori e di sistemi misti di serramenti in legno e pvc e si potrà scegliere tra tante tipologie di apertura: dal battente, al bilico orizzontale, agli scorrevoli.

Una delle aziende leader nelle vendite di serramenti in alluminio e legno-alluminio è la Noval System S.r.l di Cardito, in provincia di Napoli, che ha maturato una lunga esperienza nella realizzazione di prodotti in alluminio trafilato, utilizzati nel settore edilizio, civile e industriale. L’azienda produce una vasta gamma di serramenti in alluminio legno, a battente e portoncini di ingresso, alzanti e scorrevoli o con una o due ante a scomparsa, tipo Scrigno, per andare incontro ad ogni tipo di esigenza della propria clientela. Sono tutti prodotti dal design innovativo che uniscono l’affidabilità dell’alluminio all’eleganza del legno.
 Anche la Wooden System snc, in provincia di Teramo, con un’esperienza trentennale nel settore serramenti interni e infissi, propone una vasta gamma di porte, finestre, persiane in legno e in alluminio, mettendo a disposizione dei propri clienti manodopera specializzata e servizio post-vendita.

Un’altra azienda nota nel settore dei serramenti è Albertini, con sede a Colognola ai Colli, alle porte di Verona, che produce infissi da oltre 50 anni, lavorando insieme elementi naturali quali il legno, il metallo e il vetro. Si potrà scegliere tra una varietà di finestre, portefinestre, scorrevoli, porte d'ingresso e chiusure esterne in legno, legno-alluminio e legno-bronzo, adattabili ad ogni tipo di esigenza, gusto e stile architettonico. L’azienda inoltre dispone di una rete di Centri Assistenza Autorizzati sparsi su tutto il territorio nazionale, ai quali rivolgersi per la manutenzione dei vostri infissi nonché di diversi rivenditori autorizzati sia in Italia che all'estero.

Vi segnalo infine l'azienda  Gamba Serramenti s.r.l., in provincia di Bergamo, che pone alla base della realizzazione dei propri prodotti l’attenta ricerca dei materiali, delle evoluzioni tecnologiche e delle soluzioni costruttive, realizzando serramenti unici ed esclusivi.  

   


img.jpgInfisso in legno-alluminio
Tratta dal sito ufficiale di Wooden System snc

 



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11 gennaio 2012 3 11 /01 /gennaio /2012 08:35

Oramai dotarsi di pannelli solari è diventata una necessità, anche per fronteggiare il caro-energia. Un impianto solare termico è costituito da collettori che assorbono le radiazioni solari per trasformali in energia termica, sono utilizzati per riscaldare l’acqua e gli ambienti di casa e, chi li vuole installare,oltre a risparmiare sulla bolletta, potrà godere di una detrazione fiscale sui costi della loro installazione.
Vediamo di seguito che durata ha un impianto del genere, come funziona, quali sono le leggi e le norme che ne regolano l’installazione e i permessi che occorrono. 

L’impianto solare termico serve a trasformare l’energia dei raggi solari in energia termica, ossia in calore e viene utilizzato per riscaldare l’acqua e gli ambienti. Nonostante l’Italia offra condizioni meteorologiche molto buone per l’uso dell’energia solare, la superficie di collettori presenti sul territorio è piuttosto bassa rispetto a quella di molti altri Paesi europei.

Probabilmente pochi sanno che con questo tipo di impianti, soprattutto nei mesi estivi quando il sole picchia più forte, si riesce a coprire il fabbisogno di acqua calda.
Si è stimato infatti che i raggi solari durante un po’ tutto l’arco dell’anno sono in grado di fornire oltre il 60% dell’energia necessaria a scaldare l’acqua e sino al 40% di quella che invece occorre per rendere caldi gli ambienti di casa. Ciò comporta un notevole risparmio soprattutto se per fare lo stesso si utilizza il gasolio o il metano.
Paradossalmente inoltre è più frequente vedere impianti solari termici al Nord invece che al Sud, dove il sole splende più giorni l’anno. Quasi certamente ciò dipende anche dai costi ancora elevati che occorrono per la loro installazione e manutenzione. Anche se è bene sapere che si potrà usufruire di una detrazione fiscale pari al 55% sulle spese sostenute, ossia sul costo totale comprensivo di Iva nonché delle spese di installazione e di certificazione energetica, da distribuire in un arco di tempo compreso tra un minimo di 3 ed un massimo di 10 anni.

Ma come funziona un impianto di questo tipo?

Un impianto solare termico si compone di pannelli o collettori solari che si distinguono dai pannelli fotovoltaici poiché, mentre questi ultimi trasformano la radiazione solare in corrente elettrica, essi  la trasformano in calore. Nel collettore è presente un assorbitore, di solito realizzato in rame, che ha la funzione appunto di catturare la radiazione dei raggi solari e di trasformarla in calore. Sotto la superficie del collettore scorre infatti un fluido termovettore antigelo che convoglia l’energia termica accumulata in un boiler contenente l’acqua da riscaldare, alla quale cede la sua energia.

Essendo composti da diversi elementi, per poter capire quanto possa durare un impianto del genere bisognerà fare riferimento alla durata dei suoi componenti. Nell'insieme un impianto termico sottoposto a regolare manutenzione almeno una o due volte l’anno, può arrivare a durare sino a 20 anni. Tuttavia, come già detto, bisogna tenere conto anche delle garanzie dei vari componenti. Così, ad esempio, mentre i collettori solari hanno una vita superiore ai 20 anni e le loro prestazioni sono garantite per 5 anni, anche i boiler hanno una garanzia di 5 anni mentre invece i restanti componenti di soli 2 anni.

E’ bene sapere che la realizzazione di un impianto solare termico è regolata da leggi, decreti e norme, tra le quali la Legge 10/91 dal titolo “Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”, la cui attuazione è regolamentata dal DPR n 412/93; la Legge 46/90 sulla sicurezza degli impianti, sostituita ed abrogata nel 2008 dal Decreto Ministeriale n. 37 ossia dal “Regolamento per il riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”, ma anche dai vari regolamenti edilizi comunali e da tutte le normative in materia di vincoli storico-artistico e paesaggistico o ambientale che regolamentano il nostro territorio.

Non mi resta che ricordarvi che comunque per installare un impianto solare è necessario presentare al Comune di appartenenza una DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) e, nel caso in cui l’edificio in questione ricada in una zona sottoposta a vincolo storico o paesaggistico, bisognerà preoccuparsi di richiedere il Nulla Osta alla Soprintendenza dei Beni Culturali di competenza.


impianti_solare.jpg

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4 gennaio 2012 3 04 /01 /gennaio /2012 12:17

La realizzazione di un impianto fotovoltaico comporta una notevole spesa economica. Per questo è importante saper scegliere tra quelli che abbiano caratteristiche di durabilità nel tempo e miglior rendimento. In commercio sono presenti diverse aziende produttrici di pannelli solari, più o meno accreditate e solo in Italia se ne contano oltre 300. Fare una selezione tra le diverse marche non è facile, ma di seguito troverete le aziende che sono risultate essere produttrici dei migliori pannelli solari.

L’installazione di un impianto fotovoltaico è costosa, anche se offre nel tempo notevoli vantaggi, e quindi prima di affrontare la spesa bisogna essere certi di aver scelto bene tra i vari modelli presenti sul mercato, in base a caratteristiche di durabilità e di rendimento, in termini di efficienza.
La scelta pertanto deve essere piuttosto meditata.
Infatti, una volta installato l’impianto, sarà complicato ed oneroso anche andarlo a sostituire.
Il costo per la sua realizzazione varia in base alla tecnologia utilizzata ed in media si aggira tra i ai 5.000-5.500 euro €/kwp, senza tenere conto dell’importo relativo alla sua progettazione ed installazione e del costo degli inverter, ai quali vanno aggiunti anche quelli della manutenzione, che è ovvio che saranno maggiori nel caso di impianti con dispositivi girevoli, piuttosto che fissi.

Ecco perché è fondamentale sapere quali siano gli impianti migliori o quantomeno conoscere le marche di pannelli fotovoltaici più accreditate.

A livello mondiale tra i maggiori produttori di pannelli fotovoltaici si distinguono Sharp, SunPower, Q-Cells, Yingli e Kiocera, mentre invece tra quelle italiane Solon, RecSolar, Schott, Aleo e SolarWorld.

Ad esempio, l’azienda americana First Solar è quella che ne produce di più al mondo, seguita dalla cinese Suntech. Ed in particolare, i pannelli fotovoltaici di quest’ultima sono venduti in Italia a prezzo ragionevole e sono di buona qualità, nonostante appunto siano prodotti in Cina.

Il mercato infatti offre un  notevole quantitativo di pannelli prodotti nel paese del Sol Levante e, a fianco le grandi aziende che producono ottimi pannelli, ve ne sono anche di piccole che vendono prodotti di dubbia qualità e piuttosto economici. Per questo motivo bisogna fare attenzione a quale prodotto acquistare, tenendo presente che comunque oltre alle aziende cinesi che producono celle ed hanno la propria sede in Cina, ve ne sono anche di occidentali che vendono pannelli assemblati nel proprio Paese ma sostanzialmente made in Cina, e quelle che invece dalla Cina acquistano soltanto alcuni componenti.

Districarsi tra le varie aziende e i prodotti non è semplice, anche perché di marche più o meno conosciute ve ne sono parecchie. Tenendo presente che sul mercato italiano ve ne oltre 300,  tra le aziende produttrici di pannelli fotovoltaici più gettonate sono risultate essere Sanyo, BP Solar, Sunways, Mitsubishi, Kyocera, Rec Solar e SunPower.

E fare un'ulteriore selezione tra tutte queste risulta alquanto difficile. Tuttavia qualche suggerimento possiamo darlo.
Prendendo in considerazione l’efficienza, ossia la percentuale di energia prodotta per unità di superficie, si è visto infatti che mettendo a confronto moduli prodotti dalle diverse aziende sopradette che abbiano la stessa potenza nominale, i migliori sono risultati essere quelli che vanno sotto il marchio di Sanyo, SunPower e Kyocera.

 

5690234648_ccfc60c12b.jpg© di Salarimpianti (flickr) 

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30 dicembre 2011 5 30 /12 /dicembre /2011 09:41

Sono sempre di più coloro i quali, per risparmiare sulla propria bolletta di corrente elettrica optano per l’impianto fotovoltaico, tant’è che oramai è facile trovare pannelli fotovoltaici installati un po’ dovunque, anche in un condominio. La legge infatti consente l’installazione di impianti di questo tipo negli spazi comuni condominiali. Basta ottenere l’autorizzazione per la loro messa in opera da parte dell’assemblea condominiale che dovrà deliberare con la maggioranza delle quote millesimali, così come stabilito dalla Legge 10/91 e dal DPR 380/2001.

Bisogna tuttavia distinguere l’impianto installato dal singolo condomino per uso privato da quello per uso condominiale.
All'interno di un condominio, è difficile per il singolo condomino trovare una superficie di sua proprietà adatta, in termini di grandezza, all’istallazione di un impianto di questo tipo, che gli consenta di coprire il fabbisogno di energia elettrica del proprio appartamento.
Pertanto dovrà usufruire degli spazi comuni e sarà obbligato ad ottenere il parere favorevole da parte dell’assemblea condominiale. Tuttavia, anche il singolo condomino che vuole installare un impianto fotovoltaico nel terrazzo di sua proprietà, dovrà chiedere l’autorizzazione agli altri condomini.
E quindi sarà necessario essere tutti d’accordo e deliberare con la maggioranza delle quote millesimali, così come viene ribadito nel comma 2 dell’art. 26 della Legge 10/91 che così recita: “Per gli interventi in parti comuni di edifici, volti al contenimento del consumo energetico degli edifici stessi ed all'utilizzazione delle fonti di energia di cui all'articolo 1, ivi compresi quelli di cui all'articolo 8, sono valide le relative decisioni prese a maggioranza delle quote millesimali”,  e successivamente anche nel comma 2 dell’art 123 nel DPR n.380 del 6 giugno del 2001.

Nel caso in cui il singolo privato decida di fare installare il proprio impianto in uno spazio di pertinenza del condominio, come ad esempio sulla copertura del fabbricato, gli converrà rendere il condominio proprietario ed utilizzatore dell'impianto fotovoltaico per coprire l'utenza condominiale, collegarlo al contatore del condominio e servirsi di esso per abbattere le spese delle bollette di energia elettrica derivanti dall’utilizzo degli impianti di illuminazione, di autoclave, di ascensore ecc....
Potrebbe capitare anche che non tutti i condomini siano d’accordo con questa soluzione e quindi costoro potranno essere esonerati dalle spese che occorrono per la messa in opera dell’impianto fotovoltaico e per la sua manutenzione. Gli incentivi sono infatti suscettibili di utilizzazione separata. Almeno fino a quando i dissenzienti non torneranno indietro sui loro passi...

L’art. 1121 del Codice Civile sul Condominio, al comma 3 così recita: “nel caso previsto dal primo comma i condomini e i loro eredi o aventi causa possono tuttavia, in qualunque tempo, partecipare ai vantaggi dell'innovazione, contribuendo nelle spese di esecuzione e di manutenzione dell'opera”.
Ciò significa che costoro potranno godere del diritto di ripensamento e rientrare così nelle spese d’investimento – contribuendo economicamente ai costi sostenuti sia per il montaggio che per la successiva manutenzione dell’impianto - nonché beneficiare dei vantaggi derivati dalla sua installazione. Infatti con un impianto del genere il condominio sarà in grado di abbattere parte delle spese condominiali, usufruendo degli incentivi del Conto Energia e, nel caso in cui l’impianto sia inferiore ai 20 Kwp, optando per il cosiddetto scambio sul posto.

fotovoltaico.jpg

 


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9 novembre 2011 3 09 /11 /novembre /2011 07:57

Con le tegole solari si può trasformare il tetto della casa in generatore di energia elettrica, senza apportare grandi modifiche alla copertura. Molto simili alle tegole realizzate in laterizio - posseggono una tipologia a canale o a coppo - al loro interno inglobano una cella fotovoltaica che trasforma l’energia solare in elettrica e sono realizzate con materiali di qualità che conferiscono loro resistenza agli agenti atmosferici e durata nel tempo.
Vediamo come funzionano e dove acquistarle....

Per trasformare il tetto della vostra casa in generatore di energia elettrica, senza installare i pannelli fotovoltaici, basterà collocarvi le tegole solari, che non comportano grandi modifiche alla copertura e resistono bene anche gli agenti atmosferici.
Si tratta di tegole a sostegno dell’energia che nell'aspetto sono molto simili a quelle realizzate in laterizio. Infatti posseggono una tipologia a canale o a coppo ma al contrario di quest’ultime, al loro interno inglobano una cella fotovoltaica che trasforma l’energia solare in elettrica.

Questo tipo di tegole sono privilegiate soprattutto nella ristrutturazione degli edifici di una certa rilevanza storica, e quindi sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali. Se infatti pensate che quasi la metà del territorio italiano è sottoposto a vincolo sia storico che paesaggistico, che preclude l’installazione dei tradizionali impianti fotovoltaici, potete ben capire l’importanza che assume questo manufatto. Oltretutto, essendo la cella fotovoltaica posta all'interno della tegola, non solo passa inosservata all'esterno, ma non apporta alcuna modifica al profilo dell’edificio. In questo modo non si viene a determinare l’alterazione del cosiddetto skyline naturale e vengono salvaguardati al meglio anche i vincoli paesaggistici.

Le tegole solari sono realizzate con materiali di qualità che conferiscono loro durata nel tempo e resistenza agli agenti atmosferici. Sono inoltre fornite di una centralina interfacciabile con il computer che, oltre ad avere una funzione di controllo, misura l’irraggiamento solare e la temperatura della copertura, individua le eventuali disfunzioni che si potrebbero venire a determinare nel sistema, ed è in grado di rilasciare un’analisi tecnica dei dati raccolti.
Con questo tipo di tegole è possibile produrre energia sia elettrica che termica e, entrando nello specifico, sappiate che per produrre 1 KWp di energia, occorre una copertura rivolta a Sud di circa 18 mq, con un angolo di pendenza pari a 30 gradi e rivestita più o meno con 250 tegole solari.

In commercio ve ne sono di diversi tipi che si distinguono principalmente in funzione della tecnologia utilizzata per la produzione di energia. Vi è anche un tipo di tegole fornite di celle fotovoltaiche a film sottile in silicio amorfo, a tripla giunzione che percepiscono in maniera diversa i colori dello spettro solare, sfruttando in questo modo più adeguatamente la gamma di frequenze disponibili. Sono le cosiddette TEGOSOLAR, prodotte dalla ditta Tegola Canadese Spa nello stabilimento di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Come vi ho già accennato, con un sistema simile è possibile ottenere anche acqua calda sanitaria. In particolare mi riferisco alle tegole prodotte dall'azienda italiana REM Spa, con sede a Noventa di Piave in provincia di Venezia, che vanno sotto il nome di Techtile Therm.  
Scegliendo di installare questi manufatti sul tetto di casa, attraverso l’utilizzo di appositi serbatoi o accumuli termici, sarete in grado di integrare il vostro impianto di riscaldamento, sia se ne possedete uno a pavimento che a profili radianti. In questo caso il sistema si compone di tegole complete di collettore di distribuzione in rame e protezione in alluminio, nonché di tubi sotto vuoto in vetro borosilicato a doppia intercapedine.
La posa delle tegole risulta facile, richiede tempi brevi e dovrà essere effettuata su una struttura di pannelli predisposta per accogliere gli impianti a risparmio energetico e che prende il nome di Techtile Basic.

  Vi ricordo infine che i costi di tali tipi di impianto possono essere ammortizzati con gli incentivi statali in Conto Energia.

 

tegole.jpg

Tegole Techtile Therm
(foto tratta dal sito ufficiale della REM Spa)


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2 novembre 2011 3 02 /11 /novembre /2011 07:57

Non è facile districarsi nella scelta dei rivestimenti e delle pavimentazioni per esterni, per via della varietà di materiali con i quali vengono realizzati. Tuttavia nella loro valutazione è bene tenere presente perlomeno le principali caratteristiche che devono possedere. In questa guida cercherò di darvi qualche dritta e vi consiglierò alcune ditte alle quali rivolgersi per i vostri acquisti.

I rivestimenti murali, difatti, oltre che abbellire i prospetti della nostra abitazione, hanno anche la funzione di proteggerli dagli agenti atmosferici, dalle sollecitazioni meccaniche e dalle infiltrazioni d’acqua. Allo stesso modo quando si sceglie un tipo di pavimentazione esterna piuttosto che un altra, bisogna porre attenzione al grado di scivolosità che possiede e tenere presente che essa deve essere perfettamente in grado di resistere alle gelate e agli agenti atmosferici. Per questo motivo è preferibile optare per le pavimentazioni antisdrucciolo, poiché evitano di far rischiare rovinose scivolate a terra anche quando si bagnano a causa della pioggia.

A questo proposito vi ricordo che nel caso in cui i rivestimenti esterni vi dovessero servire per realizzare i percorsi pedonali, allora è preferibile sceglierli anche tra quelli resistenti all’usura e alla corrosione. Mentre invece se la pavimentazione verrà utilizzata per il passaggio degli autoveicoli, bisognerà privilegiare gli elementi con maggiore spessore, compatti e con una buona consistenza.
Per l’esterno sono molto utilizzate le piastrelle in gres porcellanato e in klinker, che hanno un’ottima permeabilità e sono trattate per resistere pure agli agenti atmosferici. Tuttavia anche l’occhio vuole la sua parte ed i pavimenti, oltre che funzionali e pratici da mantenere, devono essere belli da vedere. Come ad esempio quelli realizzati in cotto, un materiale che se opportunamente trattato in superficie, ben si presta anche per essere utilizzato per le pavimentazioni esterne.

Stesso discorso vale per i rivestimenti murali i cui materiali spaziano dal cotto alla ceramica e alla pietra. Se poi preferite un rivestimento più pratico per i vostri muri esterni, allora sappiate che in commercio troverete anche pannelli sui quali sono riprodotti i vari tipi di rivestimenti murari. Questi, oltre che non avere nulla da invidiare esteticamente ai rivestimenti veri e propri, si possono acquistare belli e pronti da mettere in opera, ossia da montare, essendo fissabili su ogni tipo di superficie, e non occorre manodopera specializzata. Inoltre resistono bene agli agenti atmosferici e ai raggi violetti e quindi sono ideali anche per l’isolamento termico dell’abitazione.
Molto conosciuti sono quelli prodotti dalla TotalStone, che è l’azienda famosa in tutto il mondo nel campo dei pannelli di rivestimento in finta pietra. Li potrete trovare in vendita nella ditta Spazio Arreda che espone i suoi prodotti a Rovigo in viale della Cooperazione 6 L, ed ha vetrina sul web all’indirizzo spazioarreda.com.

Invece, tra le tante ditte specializzate nella produzione e vendita dei rivestimenti esterni classici vi segnalo: 

- Iris Ceramica di Fiorano Modenese, in provincia di Modena, specializzata da oltre 50 anni nella produzione di ceramica e gres porcellanato smaltato. Nel suo showroom troverete diverse soluzioni di pavimenti e rivestimenti per esterni, dalle forme essenziali e stilemi articolati e realizzati con tecniche moderne. Per prendere visione dei prodotti e conoscere il punto vendita autorizzato più vicino a casa vostra, consultate il sito Irisceramica.it.  

- Ditta Tiles s.rl. con sede a Piacenza in via Cremona al civico 38, specializzata nella vendita e posa in opera di rivestimenti e pavimenti per esterni in granito, in cotto, in marmo ed in mosaico.

m074_ochre_ginestar_stone-copia-1.jpg

Rivestimento murario in pannelli
(foto tratta dal sito di Spazio Arreda)

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28 ottobre 2011 5 28 /10 /ottobre /2011 08:18

Nella realizzazione delle coperture, il policarbonato si è dimostrato un ottimo materiale d’impiego in sostituzione del vetro. E sono tante le aziende che propongono ai clienti sistemi modulari in policarbonato dimensionati secondo le proprie esigenze da mettere in opera anche col “fai da te”.

Realizzare pensiline, lucernari, passaggi coperti e coperture per scale, verande, serre e piscine oggi è divenuto più facile e a portata di tutte le tasche, grazie al policarbonato, il tecnopolimero innovativo e versatile conosciuto ed apprezzato per essere un materiale leggero, infrangibile e trasparente.
Rispetto alle lastre in vetro difatti quelle in policarbonato sono molto più leggere, hanno una maggiore resistenza all'urto (dell’ordine di circa 250 volte), consentono di realizzare superfici curve e costano meno. Per non parlare del fatto che, rispetto alle coperture in vetro, quelle in policarbonato in termini di sicurezza sono decisamente migliori.

Per di più, a tutto ciò si aggiunge la capacità del policarbonato di conferire un ottimo isolamento termoacustico all’ambiente in cui viene utilizzato, soprattutto nel caso in cui si tratti di moduli con struttura interna di tipo alveolare. In questo caso infatti il materiale, se opportunamente trattato con un particolare prodotto con protezione U.V., è in grado di resistere agli agenti atmosferici e di fare da schermo ai raggi ultravioletti. Altri particolari trattamenti invece fanno in modo che con il policarbonato si possa modulare la trasmissione della luce e, attraverso pigmentazioni colorate, invece è possibile conferirgli gradevoli effetti cromatici. Impedendo inoltre al calore dei raggi solari di penetrare all’interno, una copertura realizzata con lastre di policarbonato assicura un risparmio energetico per quanto riguarda la climatizzazione degli ambienti. Non di rado infatti strutture di questo tipo vengono utilizzate nella realizzazione di centri sportivi, capannoni industriali e di serre, ed in tutti quei ambienti in cui occorre  mantenere determinate temperature.

Tra i sistemi modulari più utilizzati vi sono i pannelli alveolari BDL System, e le lastre in policarbonato Lexan, due ottimi sistemi per realizzare superfici traslucide sia piane che curve.

Navigando sul web troverete diverse aziende che producono e commercializzano questo tipo di sistemi modulari dove poter acquistare anche lastre dimensionate e pronte da installare con la tecnica del "fai da te". I prezzi variano e dipendono dallo spessore della lastra, dal tipo di struttura (policarbonato compatto o alveolare), ma anche dai trattamenti ai quali questa è stata sottoposta e dal materiale che ne caratterizza l’organismo di sostegno.

Tra le tante aziende vi segnalo:

Industria Materie Plastiche dr. Gallina srl, che ha sede a La Loggia, nei pressi di Torino, e stabilimenti produttivi anche in Grecia, Polonia, India e Stati Uniti. L’azienda realizza prodotti termoplastici di alta qualità, come i profili modulari denominati ArcoPlus e quelli alveolari PoliCarb. Entrambe le tipologie sono garantite e hanno ottime proprietà meccaniche, ottiche e termiche. Per prendere visione anche degli altri prodotti consultate il sito gallina.it.

 
L’azienda Paltrav, sita a Lestans di Sequals in provincia di Pordenone, che aderisce al consorzio GAME (Gruppo di Acquisto Materiale Edile). Tra i tanti suoi prodotti troverete anche le lastre e i sistemi di copertura in policarbonato ed uno staff tecnico a vostra disposizione, che vi seguirà sin dalla fase progettuale. L’azienda si trova anche all’indirizzo paltrav.it

 

  coperture-policarbonato3.jpg

 

 

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