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23 novembre 2011 3 23 /11 /novembre /2011 07:34

Sant’Agata di Esaro è un piccolo borgo incastonato tra i monti dell’Appennino Calabrese, che offre ai suoi visitatori interessanti spunti per una gita alla scoperta di bellezze architettoniche e paesaggistiche. Pare che le sue origini risalgano agli ateniesi, ma c'è che sostiene che il paese fu fondato nel periodo delle incursioni saracene. Occasione per fare visita a Sant'Agata e ai suoi tanti monumenti è data dalla tradizionale sagra delle castagne che si tiene nel mese di novembre.

La Calabria, anzi le Calabrie, sono ricche di paesaggi, località e zone di grande suggestione e fascino, che spesso sono distanti dai soliti itinerari turistici ma che meritano una gita, magari in un week end, per le loro bellezze paesaggistiche e architettoniche. E’ il caso di Sant’Agata di Esaro, piccolo borgo incastonato tra i monti dell’Appennino Calabrese, a 461 metri sul livello del mare, circondato da colline e pianure, che prende il nome dalla Martire catanese e dal fiume che scorre in questo splendido territorio del Cosentino.

Pare che le origini di Sant’Agata risalgano addirittura agli ateniesi, che con ogni probabilità scelsero quel sito in virtù della sua posizione strategica e panoramica. Alcuni storici ritengono invece che fu fondato al tempo delle incursioni saracene, quando gli abitanti in fuga dalla costa trovarono rifugio in questo territorio arroccato.
Quel che è certo è che tracce di insediamenti preistorici sono state rinvenute nella cosiddetta Grotta della Monaca, che provano come già nell'antichità questo anfratto venisse utilizzato come miniera di minerali di ferro e rame e come sepolcro sotterraneo. Da questa terra passarono anche i Romani, che utilizzarono il caposaldo per controllare le vie di comunicazione vicine e per smistare i loro traffici commerciali, e resti di edifici risalenti a quest’epoca sono stati trovati nella parte alta dell’abitato.
Nei secoli successivi Sant’Agata di Esaro fu feudo dei De Guasto, dei Sangineto, della nobile famiglia Sanseverino e dei Firrao ai quali rimase sino alla fine del sistema feudale.

Chi giunge a Sant'Agata, non può perdersi la visita ai suoi numerosi edifici religiosi, come la splendida Chiesa Madre dedicata a Maria SS. Annunziata risalente al XVI secolo, con gli interni adorni di pitture murali e da uno splendido mosaico raffigurante l’Annunciazione. La chiesa un tempo era intitolata a Sant'Agata, patrona del paese.
Nella Chiesa di San Francesco di Paola, cui è annesso l’omonimo convento, si può ammirare un ciclo di affreschi con scene di vita del Santo, al quale la popolazione è molto devota. La seconda domenica di agosto a San Francesco di Paola sono dedicati solenni festeggiamenti che, oltre alla funzione religiosa, vedono numerosi fedeli prendere parte ad una suggestiva processione per le vie del paese.
Festeggiamenti analoghi vengono attribuiti alla Patrona il 5 febbraio di ogni anno e a  Santa Lucia - alla quale è dedicata una piccola chiesa - nella giornata del 12 dicembre.
Passeggiando tra le stradine e i vicoli del paese, si rimane affascinati dalle botteghe artigianali, di fabbri, maniscalchi e abili maestri del legno che realizzano mobili ed infissi in castagno. L’arte di lavorare il legno a Sant’Agata di Esaro ha origini antiche e gli artigiani santagatesi in passato erano famosi in tutta la Calabria. E alla castagna, che qui cresce in abbondanza, è dedicata nel mese di novembre una sagra, nella quale è possibile degustare i tanti prodotti tipici locali.

 

gallpaesaltobig.jpgIl borgo di Sant'Agata di Esaro


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commenti

N
Adoro questa tipologia di articoli che narrano le storie dei luoghi...
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S
Sant'Agata è la patrona anche della mia città, Catania, festeggiata per ben 3 giorni dal 3 e al 5 febbraio più alcuni altri appuntamenti durante l'anno. Per assistere alla festa, non esagero,<br /> vengono da tutta Europa! ^_^
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W
Rendi ogni informazione locale un piccolo viaggio virtuale ;) merçi<br /> Il tuo articolo è stato pubblicato anche qui: http://paper.li/Briccioledinfo/1320583376
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L
Che bello... accidenti, mi hai fatto venir voglia di castagne! :-)
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R
Non ne ero a conoscenza....
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